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Cenni Storici

Poco prima della Grande Guerra (1915-18), fu approvato dall’allora sindaco Nathan il progetto di creare un borgo agricolo nella zona denominata Monti di san Paolo, a 15 km dalla Capitale, anche in previsione della costruzione della ferrovia Roma-Ostia. Solo all’inizio degli anni ‘20 la borgata prese il nome di Borgo Acilio ed era formata dalle quattro case dell’attuale piazza dei Sicani, da dodici casali colonici, oltre alla stazione sanitaria, alla caserma dei Carabinieri, all’ufficio postale e telefonico e alla casa del dazio sulla via Ostiense.

Nel 1921 Borgo Acilio era popolato da 76 famiglie, per un totale di 178 abitanti. Erano quasi tutti coloni agricoli delle tenute presenti nell’area a cui si aggiunsero successivamente alcuni carrettieri impegnati nei lavori per l’edificazione dell’autostrada Roma-Mare e gli abitanti delle case demolite tra la salita del Grillo e Piazza Venezia per la realizzazione dell’attuale via dei Fori Imperiali.

Questi nuovi arrivi portarono nel 1936 il numero di abitanti della borgata a 4.000 circa.

Per soddisfare le esigenze della popolazione, nel 1930 fu inaugurata la prima ala dell’edificio scolastico elementare Mario Calderini (che venne ultimato nel 1937, con la seconda ala e la palestra).

 

In questi stessi anni del dopoguerra fu anche progettata e realizzata la Chiesa parrocchiale di san Leonardo. Il progetto, dell’architetto Francesco Fornari, riprese lo stile dei vicini casali colonici e la chiesa venne affidata da subito ai frati francescani. Chiesa e casa parrocchiale vennero edificati su iniziativa e con i mezzi del Vaticano.

 

Nel frattempo, il primo locale per i riti religiosi fu, nel 1927, una piccola cappellina, oggi demolita, che era situata subito dopo l’imbocco della via Ostiense, all’altezza del vecchio mulino. Ad officiarli erano i sacerdoti del Seminario Lombardo di Roma: ogni domenica ne venivano un paio in bicicletta attraverso la via Ostiense.

 

I frati minori invece, in attesa dell’edificazione della chiesa di Acilia, fin dal 1934 avevano insediato un loro piccolo avamposto nella zona detta del Risaro (l'attuale Vitinia), dal quale si trasferirono poi nella nuova borgata poco prima dell’inaugurazione della Parrocchia.

 

Il 9 novembre 1936 fu inaugurata la chiesa parrocchiale di S. Leonardo da Porto Maurizio, alla presenza del Vescovo del settore sud di Roma mons. Pascucci, del Ministro Generale OFM p. Leonardo Maria Bello e dell’Abate della Basilica di S. Paolo fuori le mura mons. Lupi, dal cui territorio si staccava la nuova parrocchia.

All’epoca la Parrocchia copriva un territorio vastissimo ma scarsamente popolato, compreso tra la Basilica di S. Paolo fuori le mura, la Basilica del Divino Amore e la chiesa di S. Aurea a Ostia Antica.

 

Dopo un periodo di sei mesi di sfollamento dovuto agli avvenimenti della seconda Guerra Mondiale, nell’agosto del 1944, frati e abitanti poterono tornare nelle loro case, o in quel che ne restava. In quel periodo e per molti mesi anche la Canonica fu occupata dalle truppe inglesi; i frati si dovettero adattare a dormire nella sacrestia.

 

Nel dopoguerra i frati si adoperarono per dotare la Parrocchia di quei servizi indispensabili ad un territorio in enorme (e caotica) espansione urbanistica e demografica.

Si realizzarono così molte opere tuttora presenti, come le sale per i giovani, il campo sportivo, il ricreatorio; il più importante di questi lavori fu la costruzione del cinema parrocchiale Cine del mare, che fu realizzato con un cantiere scuola -per ragazzi operai- finanziato coi fondi del Piano Marshall e che venne inaugurato nel settembre 1953.

 

Dagli anni 50, il territorio della parrocchia si è progressivamente ridotto, vista la creazione di nuovi centri abitati, che hanno portato alla cementificazione di tutta la zona e al conseguente aumento esponenziale della popolazione residente, con la creazione di altre numerose comunità parrocchiali

 

 

(Tratto dal libro “San Leonardo ricorda…pensando al futuro!”, 2016)