Il vangelo odierno inizia con queste parole: “in quel tempo, lo Spirito sospinse Gesù nel deserto e nel deserto rimase quaranta giorni.” Questa frase contiene un appello importante all’inizio del nostro cammino quaresimale.
Gesù ha appena ricevuto, nel giordano, la missione di portare la Buona Novella ai poveri, sanare i cuori affranti e predicare il Regno. Ma non si affretta a fare nessuna di queste cose. Al contrario, obbedendo all’impulso dello Spirito Santo, si ritira per quaranta giorni nel deserto, digiunando, pregando, meditando e lottando. Tutto questo in profonda solitudine e silenzio.
Questo invito a seguire Gesù nel deserto, in forma diversa, è rivolto a ciascuno di noi. Trascorre un tempo di deserto significa fare un po' di vuoto e di silenzio intorno a noi, ritrovare la via del nostro cuore, sottrarci al chiasso e alle sollecitazioni esterne, per entrare in contatto con il lato più profondo di noi stessi.
La quaresima è l’occasione che la Chiesa offre a tutti per fare un tempo di deserto nell’ambiente stesso in cui viviamo ed è una specie di cura di disintossicazione dell’anima. Abbiamo bisogno di fare digiuno di tante cose superflue, inutili che ci appesantiscono e non ci aiutano a vivere liberi ed in pace.
Che lo Spirito che “condusse Gesù nel deserto”, conduca anche noi, ci assista contro il male e ci aiuti a condurre una vita semplice, autentica e ricca di amore.
P. MASSIMO COCCI, ofm