Oggi celebriamo la solennità del Corpus Domini. Questa celebrazione ci offre la possibilità di contemplare e gustare il mistero dell’amore di Dio nella sua concretezza. La solennità del Corpus Domini infatti mette in luce la realtà affascinanti della nostra fede; il nostro è un Dio che si fa toccare e si fa mangiare.
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L’esperienza di Dio in Gesù si fa concreta, si fa tangibile. Non è possibile parlare dell’amore di Dio in modo superficiale e generico. Non possiamo esprimere la natura dell’amore di Dio o concetti, bisogna partire dall’esperienza che ciascuno di noi ne fa. Gesù ci ama fino alla fine e dona sé stesso per noi con il suo Corpo e il suo Sangue. Ci dona la sua stessa vita e dà la vita per amore nostro.
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Il brano del vangelo di Marco proposto dalla liturgia della Parola di oggi ci consente di gustare appieno l’amore di Dio che ci dice quanto è importante nell’esperienza dell’amore curare i dettagli e vivere l’intimità e l’affettività .
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Noi siamo chiamati a vivere l’intimità con Gesù con la nostra stessa affettività . Come abbiamo bisogno del corpo per amare una persona, così abbiamo bisogno del corpo per amare Gesù. Ecco il suo corpo è per noi. Oggi possiamo celebrare con immensa gioia e profonda gratitudine il mistero dell’amore di Dio per noi, Lui vuole essere amato da noi e vuole che lo amiamo a modo nostro, con la nostra affettività .
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Vedere, toccare, mangiare il suo corpo: tutto questo sia per noi l’espressione di una profonda e vera intimità . Questo è il mistero della concretezza dell’amore che vogliamo celebrare oggi. Gesù cura i dettagli per preparare la cena con noi, per farci dono dell’intimità con lui. in questa solennità siamo quindi invitati a sederci a tavola con lui e a lasciarci toccare dal suo amore.
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P. MASSIMO COCCI, ofm