La seconda domenica di Quaresima, conduce il credente ad operare il passaggio dal deserto della tentazione al monte della Trasfigurazione, cioè ad una vita che si trasforma nella presenza della luce di Cristo; trasformazione che esige dunque, che il credente diventi sempre più cosciente che in quella vita in cui cerca pienezza di senso e di gioia, troverà anche la privazione, il distacco, la perdita, la morte e la fine della vita per poi essere trasfigurato in Cristo, trasformazione che suggerisce il passaggio dall’esteriorità all’interiorità.
Questo cammino di crescita, di luce, di trasformazione in Lui deve essere sigillato con la solitudine e il silenzio per non perdere la qualità dell’esperienza spirituale e delle relazioni, l’intensità e la profondità dei vissuti. La solitudine e il silenzio consentono così al credente di entrare nella conoscenza di Gesù e di partecipare alla luce che il suo volto emana e che può illuminare il nostro cammino costellato di difficoltà e di contraddizioni.
La Trasfigurazione comincia con la solitudine (stare in disparte, loro soli in alta montagna) e finisce con il silenzio (“ordinò loro di non raccontare ad alcuno ciò che avevano visto”).
Che questa seconda settimana possiamo noi custodire le cose di Dio con la solitudine e il silenzio.
P. Juan Carlos Silva Yacila, FSA